giovedì 26 febbraio 2015

Let it Lok: L'amore

Maksim-Samasiuk-Fotolia.com
Amore... Ho conosciuto l’amore in tante diverse sfaccettature, ne ho assaporato tante differenti sfumature, e vi dico innanzitutto che l’amore è il motore della vita: non esiste sentimento più autentico in grado di farci sentire più autenticamente vivi, perché solo l’amore è capace di rapirci corpo, mente e anima. Questa volta vorrei parlare dell’amore nel senso più comune cui tutti vi si riferiscono al giorno d’oggi, ovvero l’“amore di coppia”, concedetemi questa espressione un po’ riduttiva e dispregiativa, a mio parere.
Sono soltanto una ventunenne, ma questa tematica intensamente mi affascina e mi intriga, ragion per cui impiego molto del mio tempo osservando come l’amore agisce e si manifesta tra la gente, giovani, adulti, anziani, single, fidanzati, sposati, divorziati, persino bambini. E tristemente vi annuncio che raramente ho visto due persone Amarsi, ma davvero, nel senso più autentico ed essenziale, di quell’amore reale, che secondo me dovrebbe essere vero, puro e incondizionato come la fragranza di un fiore. Viviamo nell’era dei social network, nell’età dell’ansia, della depressione: siamo diventati così complicati, fragili e problematici, che tutte le paranoie e le futilità non hanno riservato neanche un misero angolino all’Amore. Date un’occhiata dentro di voi: quanto amore è fiorito nel vostro cuore? Quanto siete capaci di Amare la persona che vi è accanto, o che state aspettando, o che avete perso? Non sono forse i vostri sentimenti sempre sovvertiti da qualche minacciosa ombra di timore, senso di bisogno, paura di solitudine, senso di competizione, di dovere, di obbligo? Quanti di voi si sentono pienamente e felicemente a proprio agio accanto al loro partner, quanti non desidererebbero neanche per un attimo di trovarsi in un altro posto, accanto ad una persona diversa? Quante volte pretendete attenzioni, rispetto, affetto, comprensione, pretendete di essere posti al centro della vita del vostro partner, al primo posto, davanti persino a sé stesso? E quante volte nel vostro profondo siete coscienti che forse, voi, non sareste mai in grado di fare nulla del genere per il vostro amato, o almeno non senza la certezza di essere ricambiati? Non abbiate paura delle risposte, semplicemente cercatele, e siatene consapevoli.
Guardandomi attorno, sono giunta alla conclusione, che tutti nasciamo con un enorme potenziale di amore nel cuore: nei bambini che si amano, ho visto i sentimenti più belli e spontanei perché i bambini non hanno peli sulla lingua né castelli della mente, amano con innocenza perché sono pieni d’amore, e non chiedono nulla in cambio. Crescendo, però siamo portati a smarrire questa genuinità, e l’amore diventa una “tragedia”, come qualcuno lo ha definito; o meglio noi rendiamo l’incredibilità dell’amore un mero affollarsi di dubbi, domande, pretese; e la considerazione più amara che vi pongo innanzi agli occhi è che basta un nonnulla a far si che tutto ciò sfoci in odio, rancore, vendetta: è sufficiente che qualcosina nell’ingranaggio cessi di funzionare per un attimo, e in preda al terrore, piuttosto che comunicare, per un crudele bisogno di sentirci forti, sputiamo merda sul cosiddetto “amato”, infischiandocene del suo intimo sentire: è sempre più facile prendersela con l’altro, piuttosto che affrontare i propri dissidi interiori, no? E diamo la colpa all’amore, ai suoi problemi, alle sue controversie, tralasciando il fatto che forse siamo noi ad avere le colpe, perché di fatto, siamo incapaci di amare, a cuore aperto e mente limpida, e nei casi eccezionali schiudere persino l’anima.
Non confondiate queste mie realistiche osservazioni con una visione pessimistica dell’ “amore di coppia”, perché queste mie “denunce” vogliono essenzialmente essere una scossa alle vostre consapevolezze, affinché iniziate a guardare la persona che vi è accanto con i veri occhi dell’amore. Che possiate purificarvi da tutto ciò che non è amore, aprirvi, e viverlo quando c’è, lasciarlo andare quando cessa, senza rancore, senza indignazione.
Io ci credo nell’Amore, (perché su per giù un paio di volte), ho provato la gioia di questo sentimento, così travolgente e rinvigorente. Forse da più piccola anch’io l’avevo confuso con altri sentimenti, però a 20 anni ti conosci, e sai riconoscere anche quando sei innamorato. Quando l’amore, quello puro e incondizionato, vive in te sei tutto rapito, ti senti estatico, qualunque difficoltà sorga, non è un problema perché l’amore tutto guarisce; non esistono paure, né del passato, né tanto meno del futuro, perché ami, e non chiederesti nulla di più; ti senti imbattibile, combatti, ma non te ne rendi nemmeno conto, perché in amore le lotte non si chiamano battaglie, bensì doni; ami, e se non sei ricambiato come vorresti non importa, perché il tuo amore è sufficiente ad abbracciare anche l’altro; sei pieno e vuoi condividere tutto, felicità, tristezza, libertà, malinconia, spensieratezza, speranza, pensieri, parole. Quando ami c’è empatia, vivi nell’altro, e l’altro vive in te, nel bene e nel male, e il male appare più dolce, quando qualcuno ti ci accompagna per mano; i respiri si sovrappongono, i cuori pompano sangue all’unisono, basta una carezza e la pelle ti si accappona tutta. Quando c’è amore, si cammina mano nella mano, nessuno rincorre nessuno, perché si è in sintonia, si respira complicità, anche nelle cose più futili della quotidianità. Certo, gli incidenti di percorso non mancano a nessuno, ma si impara ad affrontarli in due, piuttosto che chiudersi in sé stessi.
Ricordo con dolcezza gli attimi dei miei amori trascorsi, ma più di tutto mi sovviene un pomeriggio di mezza primavera, quando camminavamo a piedi nudi in riva al mare, ridendo e scherzando; qualche giorno prima una brutta discussione, e poi uno scooter che sfrecciava sotto il sole verso la pace, accompagnato da canti liberatori, un po’ stonati e sommessi dal rombo del motore. In quel momento non mi mancava nulla, mi sentivo così pienamente me, così liberamente Filomena, era favoloso. Non avrei per niente al mondo voluto trovarmi in un altro posto dell’universo: il mio paradiso era esattamente lì, in un pomeriggio di aprile, su quella sabbia ancora un po’ fredda e umida. Il tempo era sparito, come il mondo attorno: eravamo solo noi, gli sguardi di tenerezza, le poesie d’amore, due corpi intrecciati, la voglia di vivere e tanta voglia di perderci l’uno nell’altra.
È fantastico l’amore! Dovete solo lasciargli spazio!

Filomena Lok Locantore