martedì 26 novembre 2013

Let it Lok: E tu, vivi?

Stiamo perdendo di vista il significato del verbo “vivere”. Corriamo per tutta la vita alla ricerca di qualcosa, tralasciando l’aspetto essenziale: vivere. Quanti di voi si sentono davvero VIVI? Quanti di voi sentono la VITA scorrere nelle loro vene?
Parlando con la gente, nella maggior parte dei casi, noto nei loro sguardi una nota di insoddisfazione; infelicità. Qualche amico mi ha persino parlato di apatia, passività di fronte a questa meravigliosa e, unica, opportunità che è la vita.
Ed io non riuscivo a darmi spiegazioni; poi ho capito. Semplicemente, la gente non è più capace di arrestarsi un attimo, per ascoltarsi, conoscersi, assaporare le proprie emozioni, capire chi si nasconde realmente nel più intimo abisso della sua esistenza.
E allora perché non iniziare così?
Una volta un saggio proferì : <<Fatti coraggio: apriti e lascia entrare l’estasi che è la vita!>>
Queste le parole di Osho Rajneesh, un guru indiano, autore di una filosofia di vita basata sull’importanza della consapevolezza (del proprio io, non in maniera egoistica) e la meditazione, chiavi indiscutibili per un’esistenza a 360°, che permetta di assaporare a pieno la vita, senza lasciarla scivolare addosso.
“Quando l’intera esistenza danza, e tu te ne stai seduto in un angolo, misero e infelice, è allora che DEVI LASCIARTI ANDARE ALLA DANZA DELLA VITA. Basta un istante di comprensione, per scatenare una RIVOLUZIONE NELLA TUA VITA.”
Ma come attuare questa rivoluzione??!!
Naturalmente attraverso la conoscenza di sé stessi, dunque mediante la MEDITAZIONE: un modo semplice e sicuro per creare un equilibrio fra lo stato fisico, emotivo e mentale.
Osho la definisce così: << Uno stato che va oltre la mente, di totale presenza di sé, nel quale raggiungere consapevolmente il silenzio interiore>>. La meditazione non include necessariamente pensieri religiosi o spirituali, né è possibile forzarla con un atto di volontà, ma semplicemente lasciare che questo stato di “non mente”, (cioè guardare la cosa senza dare giudizi) si manifesti spontaneamente. Dunque, è la mente di chi innocente si affaccia per la prima volta sull’universo e lo contempla, contrapposta alla mente manipolata.
La meditazione è uno dei tratti salienti della religione induista, indispensabile affinché l’energia , Kundalini, fluisca attraverso i canali Nadi e raggiunga i Chakra, per dare così avvio allo “Yoga”: unione tra corpo e spirito. Lo yoga, infatti, rappresenta una delle vie per raggiungere il Nirvana, lo stato di supremo benessere, caratterizzato dal totale annullamento dei sentimenti, dunque dalla PACE INTERIORE: abbracciare, quindi, l’essenza della propria esistenza, perdendovisi nei suoi meandri.
Per raggiungere questo obiettivo occorre svuotare la mente dai futili pensieri che la bombardano costantemente e dare sfogo all’urlo del nostro silenzio interiore. Questa è la ragion per cui la meditazione si caratterizza nel focalizzare l’attenzione sul presente, in modo tale che la mente, calma, non reagisca ai ricordi del passato, né si preoccupi dei piani per il futuro. Ecco che l’ascolto del flusso del proprio respiro o la ripetizione di un mantra diventano chiavi d’accesso per una dimensione tutta nuova dell’essere.
“Quando vedi qualcosa che ti crea infelicità, lascialo perdere subito, abbandonalo immediatamente, non trattenerlo neppure un istante. Questo è coraggio: coraggio di vivere!” ribadisce Osho, sottolineando il concetto basa della meditazione.
Dunque, Osho non ha mai predicato una fuga dal mondo terreno verso quello spirituale né contrapposto la vita profana a quella religiosa, bensì invita a vivere in maniera naturale e consapevole, che per lui coincide con quella sacra.
Pertanto il percorso che conduce all’“Illuminazione” consiste nel qualificare, con la massima presenza di sé, ogni atto della vita quotidiana.
Concludo la mia riflessione, con queste stupende parole, tratte da uno dei discorsi del saggio.
“La vita è movimento, e l’infelicità dipende dal fatto che noi non ci accompagniamo a quel movimento. O iniziamo ad aggrapparci al passato, e di conseguenza ostacoliamo il movimento,oppure iniziamo a pianificare il futuro, intralciando ugualmente il movimento. Per essere in quel flusso, bisogna essere privi di passato e senza futuro. In quel caso si è movimento; si è vita; non esiste più frattura tra te e il flusso della vita, ecco la gioia, ecco la beatitudine! L’armonia tra te e la vastità della vita.”
Filomena Locantore

Diamo il benvenuto a Filomena Lok Locantore con la sua rubrica "Let it Lok…"



Su Librandosi si apre una nuova rubrica a cura di Filomena (Lok) Locantore, "Let it Lok", riflessioni a ruota libera di una giovane aspirante scrittrice che vive ad alta velocità.

mercoledì 13 novembre 2013

Intervista a Peter Pan

Dario Amadei è riuscito ad intervistare Peter Pan!


D.: Ciao Peter, in questi giorni si è parlato molto di te tra gli amici del magico raggio blu. Quasi tutti ti amano, ma ci sono anche alcuni che ti criticano, dicono che forse sarebbe ora che tu mettessi la testa a posto e decidessi di crescere.

P.: Ma la mia testa è a postissimo. Non mi sono mai sentito meglio in vita mia, anche perché mi sento come sempre e non ho alcuna intenzione di cambiare. Quelli che mi criticano forse farebbero meglio a ricordarsi di avere la fantasia e cercare qualche volta di adoperarla... Anche se temo che alcuni di loro ormai l’abbiano smarrita per sempre.

D.: Ma è davvero possibile imparare a volare? O quello che ha scritto Barrie è tutta un’invenzione? Qui da noi molti ci stanno rinunciando, anche alcuni di quelli che sembravano più entusiasti.

P.: È perché vi nutrite di pensieri negativi che ingurgitate quotidianamente e vi trascinano a terra dandovi l’impressione di essere senza speranza. Non dovete dar retta a Capitan Uncino che si manifesta assumendo varie forme… Spegnete la televisione e il pc, non leggete i giornali e provate a ragionare con la vostra testa, vedrete che dopo un po’ tornerete a volare.

D.: Come si può arrivare all’Isolachenoncè?

P.: Non c’è niente di più facile, basta desiderarlo: è un luogo meraviglioso dove è possibile depurarsi da tutte le negatività accumulate in un mondo come quello d’oggi.

D.: Allora stanotte ci vedremo lì! Un’ultima domanda prima di salutarci. Qual è il più grosso errore che facciamo noi adulti?

P.: Date troppa importanza al denaro, che è al centro della vostra vita. Giudicate le persone in base a quello che guadagnano ed educate i vostri figli ad accumulare soldi, infischiandosene degli altri. Questo è molto male, perché dovete capire che vi potrete salvare solo tutti insieme e invece ognuno di voi cerca di coltivare il proprio orticello… Vedo poca bontà in giro e tanta, tanta demagogia, con un finto interesse per alcuni deboli che fanno audience. La stragrande maggioranza dei deboli, purtroppo resta invisibile ed avvolta nel silenzio. Nessuno ne parla, perché non è di moda e quello che non è di moda non porta voti.

D.: Grazie Peter, cercheremo di fare tesoro dei tuoi consigli.

P.: Grazie a te, Dario e mi raccomando: credici e potrai volare!

A cura di Dario Amadei



sabato 9 novembre 2013

Donne in gioco - booktrailer

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giovedì 7 novembre 2013

L'estetica dell'Oltre

Leggere “L’estetica dell’Oltre”, la nuova raccolta di poesie di Michela Zanarella, significa intraprendere un meraviglioso viaggio alla scoperta del senso della vita. Ci si trova davanti a un percorso non sempre agevole e a volte decisamente accidentato che bisogna affrontare con la mente libera da tutti quei preconcetti assurdi che spesso  impediscono all’uomo contemporaneo di affrancarsi dal frullatore in cui vive e di abbandonarsi al flusso rigeneratore e salvifico della poesia.
Perché Michela Zanarella non è una poetessa di quelle che vivono chiuse in una torre d’avorio, gemendo inutili versi lamentosi: lei si mette in gioco, scende tra la gente e scrive per la gente. Le sue poesie diventano così utili a comprendere i piccoli e grandi misteri della vita quotidiana e regalano una speranza, ci assicurano che un Oltre esiste veramente e ci indicano la strada per raggiungerlo.
Ci dice che siamo immersi “in quel mare di sorte e somiglianza che ci avvicina come pioggia alle pozzanghere” e in un primo momento ci sentiamo smarriti, percepiamo la nostra esistenza come lo scroscio di un temporale che ci travolge e ci trascina in un attimo verso la fine, ma poi troviamo la forza di reagire e comprendiamo che il vero messaggio è un altro: non dobbiamo sprecare della nostra vita nemmeno una goccia, anche se questo spesso appare molto difficile “nelle enormi arterie delle città”, lì dove “migliaia e migliaia di fiati divorano mescolanze ed orme di cemento, grigie abitudini in sintesi di natura.”
Crederci per poter volare, questo si deve fare e bisogna aver coraggio, non si può rimanere in un “angolo di fiato” a vedere passivamente “stagioni in tensione” e “il silenzio che si ripete tra le ciglia”. Si deve reagire e “conviene scuotere il contorno del cielo e toccare la soglia di un sogno per reclamare la luce, la sua voce”.
In questo mondo che ci costringe ad avanzare soppesando intimoriti ogni singolo passo e dove tutto sembra non avere più un senso, i versi di Michela Zanarella ci infondono coraggio e ci aiutano a tornare a sperare in un futuro migliore.
“Trascino un pezzo di luce tra le vene” ci dice “e mi separo dalle miserie di un’epoca che non sa capire il mio bisogno di dolcezza eterna.”
E se troveremo la forza di seguire quella luce, il buio scomparirà per sempre dalla nostra vita e finalmente riusciremo a non avere più paura del domani.

Dario Amadei