martedì 4 ottobre 2011

Tante macchine, troppo smog

Le nostre città sono ogni giorno sempre più intasate: paradossalmente, le strade aumentano e il traffico cresce. Il trasporto su gomma (sia di persone che di merci) è una delle maggiori cause della crescita gas serra in Italia, e per invertire la tendenza occorre investire sulla mobilità sostenibile nelle città e promuovere lo spostamento delle merci su ferrovia. Invece, tra il 2002 e il 2009 oltre il 70% dei fondi investiti per il trasporto sono andati a strade e autostrade, premiando in tal modo proprio la forma più inquinante di mobilità. Oggi, siamo purtroppo il paese con il più alto rapporto macchine-abitanti nel mondo (59 automobili ogni 100 abitanti).
Un primato certo non invidiabile. L'esperienza ci insegna che non serve a nulla costruire nuove strade o ingrandire quelle esistenti. Per ridurre il traffico dobbiamo usare il meno possibile l'auto, e farci salire più persone: questa è la filosofia della mobilità sostenibile.
E, appena possibile, alimentarle con combustibili poco inquinanti (metano e gpl)
Esistono esperienze poco collaudate in Italia ma in continua crescita in molti paesi europei come il car-pooling, una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con l'obiettivo di ridurre i costi del trasporto e di contribuire alla riduzione dell'inquinamento, o il car sharing, un servizio che permette di utilizzare un'automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola in un sito predefinito e possibilmente vicino al proprio domicilio, e pagando per l'effettivo utilizzo fatto.
Car pooling e car sharing fanno parte delle politiche di mobilità sostenibile, per favorire il passaggio dal possesso del mezzo all'uso dello stesso, in modo da permettere di rinunciare all'auto privata ma non alla esigenza di mobilità.
L'ideale per muoversi in città restano comunque la bici o il mezzo pubblico (tram, bus, treno): economici e pratici, rispettano la filosofia della mobilità sostenibile.
Sono sempre più presenti sul mercato anche la bici elettrica e la moto elettrica: emissioni zero, alta affidabilità, bassissima manutenzione e ricariche economiche sono alla base del loro crescente successo, oltre a fornire un valido contributo alla mobilità sostenibile.

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