sabato 29 ottobre 2011

Le recensioni di Elena Cordaro

Le vere fiabe dei fratelli Grimm di Dario Amadei (Ed. Il caso e il vento)

Geniale! Leggendo questo strano libro di Dario Amadei mi è venuto prepotentemente in mente un aggettivo: geniale. E si è ripresentato più volte alla mia mente. Davvero geniale! Come una ricetta semplice ma sorprendente, con pochi ingredienti e molta fantasia.
Prendiamo  alcuni personaggi  tipici delle storie di Dario Amadei, di quelli che in qualche modo ci riportano ai protagonisti delle storie e dei racconti di guareschiana memoria, o, per trovare esempi ancora più recenti ricordano i personaggi di Andrea Vitali, con i loro nomi strampalati (ma che dicono molto dei loro proprietari). Splendidamente descritti con tagliente ironia nelle loro abitudini e quotidianità, qui illustrati in maniera scanzonata dalla matita simpaticamente efficace della bravissima Roberta Morucci, questi personaggi del libro di Dario Amadei sono uniti tra loro da uno strano oggetto: un libro blu.
E veniamo al secondo ingrediente. Prendiamo ora le fiabe dei fratelli Grimm, quelle con cui siamo cresciuti tutti noi e che tutti noi ricordiamo: Biancaneve, La bella addormentata nel bosco, I tre porcellini, Cappuccetto rosso,  Raperonzolo… Sì, ma prendiamoli quanto basta e non prendiamo tutto per buono quello che ci raccontarono i nostri genitori o che abbiamo letto ai nostri figli, no! Il bello è proprio lì! E la riuscita di quest’impasto è gustosissima!
Lo strano libro blu, che unisce i vari personaggi con le loro peculiarità e le loro unicità, altro non è che una particolare raccolta delle note favole in cui però, qualcosa non torna con i nostri ricordi d’infanzia: ci troverete, con grandissima sorpresa, una Cappuccetto rosso dei giorni nostri, che con candore disarmante spiazza il lupo perché lei - per sua ammissione - non conosce le favole e guarda solo cartoni alla tv, ma lì di lupi cattivi oggi ce ne sono pochi, e raggiunge la nonnina palestrata facendosi dare un passaggio in motorino. Troverete una Bianca, splendida rampolla della famiglia Neve (padre calciatore e madre attrice di soap nonché testimonial di creme di bellezza), che mentre vaga disperata per l’acne che l’ha improvvisamente colpita si ritrova nel bosco dove, in una bella villa con piscina, vivono sette simpatici ometti per niente contenti dell’intrusione di questa ragazzina viziata e pedicellosa. E troverete anche una Raperonzolo prigioniera dalla strega in una torre a guardare cartoni animati dalla mattina alla sera facendo zapping convulsamente. E così via.
Mescolate dunque bene il tutto e dimenticate le fiabe che conoscete: siate pronti a cogliere tutto ciò che l’autore ha da raccontare, a captare i segnali che provengono dalle nuove generazioni, qui così ben descritte. Anche da favole così “strane” si possono apprendere lezioni e insegnamenti, ci si può soffermare per riflettere. Insomma: le favole sono sempre favole, che siano più o meno scanzonate o ricontestualizzate.
Elena Cordaro

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