sabato 8 ottobre 2011

Le recensioni di Elena Cordaro

Lettere semiserie di Rita Sanna (Il filo)
Già il sottotitolo www.finalmentenonpiusoli mette sulla buona strada: parliamo di internet, di chat, di incontri che si svolgono non personalmente ma attraverso uno strumento, il computer, che sempre più è presente nella nostra vita. E a parlarne, è la nostra amica scrittrice, Rita Sanna che, con la delicatezza che contraddistingue il suo stile, pensate alla grazia con cui ha scritto e raccontato l’orrore toccato alla giovane Michelina nel suo precedente racconto, con delicatezza, con leggerezza, con garbo, ci racconta la storia di una donna qualsiasi in una qualsiasi città del nostro tempo. Perché del nostro tempo è questa tecnologia, che ci aiuta moltissimo nel quotidiano, ci permette di “andare in banca” senza fare la fila, di “fare la spesa” senza andare nel negozio, di raggiungere chiunque, di raccogliere dati, informazioni, notizie, tutto… stando comodamente seduti davanti ad un computer… ma spesso rischia di divenire l’alternativa comoda al contatto umano, alla socializzazione, all’incontro, alla conoscenza. Per arrivare, in casi estremi, ma forse neanche troppo estremi, a rappresentare un potenziale pericolo, perché dall’altra parte, nascosto al di là, potrebbe esserci chiunque, ben celato da semplici accorgimenti, pronto a spacciarsi per qualcosa o qualcuno di diverso di ciò che realmente è, pronto ad irretire, verbo perfettamente calzante, perché di rete si parla. Ma non è questo il punto del discorso di oggi, il tema è un altro. Tema attualissimo, correlato proprio a queste abitudini del nostro tempo, che però spesso dimostrano quanto, in realtà, non si rischi, in un mondo di contatti virtuali, pieno, ricco, colmo, di impegni virtuali, non si rischi l’isolamento (non vi sembra un paradosso?)  Torniamo al nostro libro: Giorgia, una donna ancora giovane: 48 anni, una bella donna, interessante, un ottimo impiego direttore di un ufficio postale, dunque una donna che vive inserita in un contesto lavorativo e sociale normale, una donna con interessi culturali, una donna come tante, ma come tante del nostro tempo “single”. Incontra Antonio un vecchio compagno del liceo (lui sì invecchiato rispetto a lei, uno che non è mai stato un uomo per il quale perdere la testa, anche se lui una bella testa l’ha sempre avuta) e, chiacchiera chiacchiera, le racconta di aver trovato moglie su internet. Giorgia è una single, la prima perplessità lascia pian piano spazio alla curiosità e Giorgia si ritrova, così, a metà tra il gioco e la speranza di incontrare un amico più che un amore, calamitata dal mondo che si nasconde dietro il monitor del suo computer. Ma cosa c’è davvero lì dietro? Chi c’è lì dietro? Ci sono storie di speranza o di disperazione? E perché ci sono uomini per lo più sposati? Cosa cercano ancora? Perché non vivono una sana vita di coppia con le loro mogli? Perché passano le notti in chat lasciando vuoto il loro posto accanto alle loro donne? E loro, le mogli, possibile che non si accorgano di nulla? O forse anche loro dedicano parte del loro tempo ad andare a caccia su internet. Non è solitudine anche quella? Non è un vuoto nella comunicazione? Giorgia inizia così, anche lei, a cercare qualcuno. Ma chi cerca Giorgia? Che per esigenze di internet è diventata Lola2? Forse neanche lei lo sa, si ritrova però in un mondo di cui ignorava l’esistenza, un mondo che in parte la ripugna, in parte però l’attira, la incuriosisce, un mondo popolato per lo più da gente sola, o insoddisfatta, o talmente drogata di sesso virtuale da non poterne fare a meno. Perché? Tutto questo è raccontato con leggerezza, con eleganza, con la capacità narrativa e descrittiva di Rita Sanna, che ci rappresenta questa realtà, questo mondo, che di certo non le appartiene, con un linguaggio, di cui lei stessa inizialmente, durante la stesura del testo, quasi si scusava di dover adoperare, che non è il suo, ma sempre con stile. Lo stesso stile che troviamo anche negli altri suoi lavori, una narrazione fluida, uno stile elegante, anche con un lessico adeguato che non corre il rischio di scadere: Rita Sanna non cade mai nel volgare, Rita Sanna riesce ad usare una terminologia che non è la sua senza appropriarsene. Riesce, quello sì, a trasmetterci le impressioni di Giorgia, il fastidio ed il disgusto della protagonista, un’amarezza che traspare tra le righe del racconto alternandosi con sarcasmo, così come la curiosità e anche, chiamiamola “speranza” della protagonista di trovare un compagno, un amico, qualcuno cui comunicare qualcosa, con cui condividere qualcosa. Ma sarà quello il luogo adatto? Siamo sicuri?
Elena Cordaro

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